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Ciao a tutti :D sono Giulia. Ho deciso di creare questo blog per poter condividere i miei pensieri, le mie avventure, le mie fanfiction, in pratica la mia vita :D Spero che questo blog possa accompagnarvi nei momenti di tristezza e nei momenti felici, strappandovi qualche sorriso, e che possa divertirvi con le mie disavventure e storie :D Un bacione enorme, Giulietta Preston.

venerdì 27 luglio 2012

La Passione della Mia Vita sarà la mia Condanna



 La passione della mia vita sarà la mia condanna

Amo viaggiare! L’ho sempre amato. Adoro visitare posti di culto, ma soprattutto luoghi inesplorati, luoghi in cui nessuno si è osato addentrare per paura di leggende e miti, luoghi pericolosi e impossibili da raggiungere. Ho rischiato la vita tante volte per il mio sogno/lavoro – sono un archeologo -, ad esempio, durante uno scavo in America Centrale sotto un tempio Inca, stavo per essere sotterrato a causa di un crollo delle pareti, e, durante uno scavo in Iraq, io e mia moglie Pansy siamo stati sequestrati da dei terroristi. Quei mesi di prigionia sono stati terribili: Pansy piangeva tutte le notti ed io cercavo di consolarla dicendole che ci sarebbero venuti a prendere, anche se non ci credevo molto. Fortunatamente, dopo due mesi, siamo stati rilasciati. Non ci volevo credere. Ogni tanto penso ancora a quei mesi d’inferno che abbiamo passato, ma subito dopo penso alla bellissima vita che ho adesso e scaccio via il brutto pensiero.



     Quattro anni fa, a me e a Pansy – anche lei archeologa – è stata assegnata la ricerca di un canale di sfogo di una grotta in Brasile. Siamo partiti il 13 gennaio. In questo periodo, a gennaio, qui a Londra e nell’emisfero boreale è inverno, ma da loro è estate. Noi, essendo nel Manaus (regione della foresta pluviale brasiliana), sapevamo che avrebbe piovuto e anche tanto, ma mai avrei potuto immaginare la disgrazia che ci arrivò: io e Pansy, a causa della pioggia, siamo rimasti bloccati nella grotta e l’unico modo per uscire era trovare il canale di sfogo. E ci eravamo riusciti, ma a causa di una sua distrazione, Pansy è caduta da una parete in cui ci stavamo arrampicando. E’ morta sul colpo. Ho sofferto tantissimo la sua perdita e ancora adesso ne risento molto.

Quando ho raggiunto il mare e sono uscito, in un certo senso, da quell’incubo, ero distrutto. Non mangiavo più, non dormivo più, prendevo medicine anti-depressive e, cosa peggiore, volevo morire.



Un giorno, a esattamente sette mesi dalla morte della mia bellissima moglie, mi è arrivata una lettera scritta da un certo Blaise Zabini che mi invitava nel suo castello a passare alcuni mesi per cercare un tesoro. A quanto mi disse, il catello è chiamato Alamut e i trova nella regione del Parhan.

Mi sono detto che questa era un’occasione da non perdere e che se volevo uscire dalla mia depressione, un viaggio in uno dei posti meno conosciuti al mondo sarebbe stata una cosa positiva, quindi ho risposto al mio “amico” e gli ho detto che sarei partito la settimana dopo, infatti il 19 agosto ho preso il mio zaino ed il bagaglio e sono partito. Ho deciso di arrivare nel Parhan in aereo, ma di raggiungere il castello a piedi  così da poter visitare la zona. Prima di partire, mi sono informato sul posto ed ho scoperto che nessun viaggiatore è mai ritornato dal castello o dalla zona circostante ad esso. Quest’informazione ha suscitato in me una certa curiosità e più voglia di visitare quel posto dimenticato da Dio.



Quasi tutto nel Parhan è composto da sterminate e puzzolenti paludi e da folte e ombrose foreste tutte e due abitate da enormi e schifosi insetti e animali mai visti con magari tre gambe e un occhio, ma la cosa che mi ha sorpreso di più è stata la vista di animali che bevevano, non mangiavano, il sangue di altri animali.

    Per raggiungere il castello ci ho impiegato due giorni e due notti e mai mi sarei aspettato di vedere un monumento tanto grande quanto magnifico. Quella magnificenza risaliva al tempo delle crociate circa, l’ho riconosciuto dallo stile e dalla presenza di finestroni di vari colori, simili a quelli di una chiesa, tutti riportanti scene essenziali delle crociate.

    Alamut è stupendo sia dentro che fuori, ha tantissime stanza, una sala da ballo, una biblioteca, che è più grande di casa mia, e un cortile magnifico.

    All’inizio le cose andavano bene, conducevo gli scavi per la ricerca di un tesoro, mi rilassavo e cercavo di scacciare i brutti pensieri, poi ho cominciato a notare la sparizione continua di molti miei scavatori e lo strano comportamento del signor Zabini che all’inizio era gentile ed affabile, ma poi non lo fu più.







    Una sera, mentre leggevo un libro visto che non riuscivo a dormire, ho sentito gridare e, preoccupato, sono andato a vedere cosa succedeva. Le urla provenivano da una stanza che credevo vuota ma in realtà abitata da tre bellissime donne di cui non sapevo nemmeno l’esistenza. Entro subito nella stanza per aiutare una quarta donna, ancora più bella delle altre tre, ma la scena che ho visto mi fece raggelare il sangue: le tre donne stavano bevendo, anzi succhiando, il sangue della quarta donna. Nel vedermi, le tre  vampire hanno mollato la donna e mi sono saltate addosso…

Fortunatamente, o forse no, è arrivato il signor Zabini che mi ha salvato dalle grinfie delle tre dannate e mi ha riportato nella mia stanza. Dopo avermi chiesto di non rivelare quello che avevo visto a nessuno, il signor Zabini, il padre/creatore di quelle dannate, esce dalla mia stanza. Io, per niente convinto di quello che mi aveva detto, visto che aveva lasciato intendere che se avessi fatto un passo falso, avrebbe bevuto il mio sangue lasciandone solo un poco così da poter morire soffrendo, ho deciso di prendere tutta l’acqua santa che avevo – me ne porto dietro almeno tre boccette, dalla morte di Pansy, così da sentirmi più vicino a Dio e, quindi, a lei -, buttarla sopra i corpi dormienti dei vampiri, salvare la ragazza e bruciare il castello…











    E così ho fatto: Blaise Zabini, il dannato, e le sue tre figlie sono morti grazie sai all’acqua santa, che corrode, sia al fuoco, che ne ha bruciato i resti.

  

    Ora che sono passati quasi quattro anni dall’accaduto, sono sposato con la bellissima donna che ho salvato, Hermione, e abbiamo due stupendi bambini: Scorpius e Cassiopea.





    Io sono Draco e questa che avete appena finito di leggere è una parte della mia storia.

venerdì 20 luglio 2012

Tutto Fumo e Niente Arrosto


Tutto Fumo e Niente Arrosto


Ah, com’è bella l’estate! Non c’è niente di meglio di un costume, occhiali da sole, mare e gli amici, soprattutto quando si ha appena finito di sostenere i M.A.G.O.

Hermione, Ginny, Draco e Blaise avevano deciso di prendersi una lunga vacanza nella casa di campagna degli Zabini. Com’era bella la casa! Era enorme, elegante, ariosa, grazie alla moltitudine di finestroni, e, soprattutto, in riva al mare e non un mare qualunque: la costa dell’isola d’Elba, una delle più belle coste italiane.

Passarono l’estate lì, tra mare, feste, giochi e visite turistiche. Un giorno, però, i quattro amici ricevettero una lettera da parte di una zia di Blaise, una certa Margherita, che li pregava di andarla a trovare. Vedete, Margherita abita in un paesino vicino Barge, in provincia di Torino, chiamato Crocera. Hermione e Ginny nel sentir quel nome cominciarono a ridere, Draco e Blaise si guardarono chiedendosi il motivo di tutta quella ilarità. Le due ragazze, ripresesi dal momento di “pazzia”, spiegarono cosa le faceva tanto ridere:



Durante l’estate tra il secondo ed il terzo anno, i gemelli Weasley avevano organizzato uno scherzo con i fiocchi: con la complicità di tutti, tranne quella dei loro genitori e ovviamente quella di Ron, la vittima sacrificale, Fred e George si sono inventati una crociera – premio per Ron, avevano cioè finto di aver vinto una crociera. All’inizio, Hermione era titubante, ma grazie a Ginny, la sua migliore amica, decise di aiutare i gemelli e presto si rese conto di quanto fosse divertente partecipare agli scherzi di Fred e George.

I fratelli, tanto buoni e gentili (?), regalarono il biglietto a Ron. Il ragazzo, felice, cominciò a preparare le valigie e, il giorno della partenza, venne… confuso così da cominciare a credere di essere su una bellissima nave, la Costa Concordia. Il ragazzo, essendo confuso, non si accorge di essere a casa sua e di essere “servito e riverito” dai suoi fratelli e dai suoi migliori amici. Quella sera stessa gli fecero credere che la Costa Concordia stesse affondando e, mentre Ron entrava nel panico, i gemelli a questo punto annullarono l’incantesimo. Lo spavento iniziale e la furia della vittima  vennero riprese dalla telecamera babbana di Harry.



I quattro risero, risero a crepapelle, soprattutto guardando, nel video fatto da Harry, la faccia di Ron a mano a mano che lo scherzo andava avanti.















Il giorno della partenza, i ragazzi si sarebbero smaterializzati a Barge e da lì avrebbero preso il pullman (con molta, moltissima disapprovazione da parte di Draco) perché, a quanto pare, c’era un’interruzione della magia in quella zona a causa di un esperimento fallito da parte di un certo Roberto Detroni che voleva velocizzare i metodi di smaterializzazione, ma qualcosa è andato storto, quindi nessuna magia poteva essere utilizzata.



Sono in pullman da mezz’ora ormai e, mentre Draco e Blaise dormono, Hermione e Ginny chiacchierano. Ad un certo punto, giocherellando con il coprisedile, Hermione e Ginny vedono cadere un fogliettino. Un fogliettino piccolo piccolo e… molto strano con delle macchioline rosse, così rosse da sembrare… sangue; sul quale sembrava ci fosse scritto un qualcosa in una lingua sconosciuta, ma cosa?

Le ragazze cercarono di prendere il piccolo foglio, ma non ci riuscirono perché era caduto sotto il sedile del conducente. Avrebbero potuto alzarsi, ma il primo che l’aveva fatto per raccogliere un qualcosa che gli era caduto, era stato aggredito e letteralmente buttato fuori dal pullman dall’autista (gentile, eh?). Alla fine, decisero di utilizzare il vecchio metodo della persuasione femminile: dopo aver cercato, in un qualche modo, di fare le carine e gentili con l’autista, tanto cafone quanto brutto, riuscirono, con molta difficoltà, a prendere il misterioso foglietto.

Che segreti aveva quello strano biglietto e perché era macchiato di sangue? Sangue, sì: era l’unica cosa possibile: troppo denso per essere inchiostro e troppo poco luccicante per essere smalto… e quella strana scritta? Cosa significherà?



не забудьте дать пищу Фил и к ветеринару



Le due ragazze pensarono fosse il progetto di un terrorista, magari c’era scritto come creare una bomba o, forse, era la loro strategia di attacco… poi, però, passarono alla possibilità che questo biglietto una volta appartenesse ad un assassino oppure ad un serial killer assetato di sangue… o forse, c’era scritto come pagare il riscatto del rapimento di una ragazza, forse, o peggio di un bambino?… e se illustrava i passi per il loro riscatto?



-         Se siamo noi le vittime di questo complotto? Oddio: siamo tutti morti! – dice Hermione

-         Che il cielo ci protegga! – risponde, di rimando, Ginny.



-         Dobbiamo scoprire cosa nasconde questo foglio, per fermare in qualche modo i terroristi – dice Hermione, coraggiosa più che mai.

-         Sì, hai ragione: adesso lo apro – risponde Ginny con un filo di voce….



Aprono il foglietto….

















Cavourese s.p.a.

Andata e Ritorno
15 Gennaio 2010
Barge - Crocera
1,70 euro




















-         Ma, ma, ma, ma… – balbetta Hermione.

-         E… e… eppure io credevo fosse di un terrorista – aggiunge Ginny.

-         Ma allora cos’è quella roba rossa sul foglietto? – chiede Hermione ripresasi dallo shock.

-         Semplicemente ketchup. – risponde Ginny portando il biglietto al naso - Adesso, però, parlando di cibo, mi è venuto un certo languorino.

-         Pensi sempre a mangiare! Con tutto quello che butti giù, dovresti essere un barile.

Ginny le fa la linguaccia.

-         Però c’è ancora un mistero da risolvere: cosa significa quello che c’è scritto a penna? Magari questo è davvero una parte di un piano terrorista – comincia Ginny preoccupata

-         Già. La scritta. Tuttavia non credo sia la scritta di un terrorista, infatti suppongo sia la dicitura di un agente segreto perché se fosse quella di un terrorista, saremmo già morte.

-         Giusto. Forse è meglio se svegliamo i ragazzi.

-         Forse hai ragione tu.

Hermione e Ginny si avvicinano a Blaise e Draco

-         Dra, Bla. Svegliatevi – dice dolcemente Hermione

-         Aspetta, fai fare a me…. SVEGLIAAAAAAA! – grida Ginny nelle orecchie dei poveri ragazzi

-         Rilassati! – dice Blaise dopo essere saltato letteralmente dal sedile per lo spavento

-         Dobbiamo parlare – comincia Hermione

-         Che succede, Herm? – chiede Draco

-         Dobbiamo farvi vedere una cosa. – continua Ginny mostrando il foglietto ai due ragazzi

-         E’ un biglietto del pullman! – esclama Blaise

-         Non quello, ma la scritta dietro. Pensiamo sia la scritta di un terrorista o un agente segreto – dice Hermione

-         Vogliamo il vostro aiuto per evitare una catastrofe– continua Ginny improvvisandosi un’eroina

Draco e Blaise si guardano e cominciano a ridere

-         Cosa avete da ridere? – chiede Hermione un po’ arrabbiata

-         Niente. E’ solo che su questo foglietto c’è scritto … - dice Draco che però viene interrotto dall’altoparlante del guidatore che avvisa l’imminente arrivo a Crocera

-         Cosa? – chiedono ai ragazzi

-         C’è scritto: – continua Blaise -



Ricordati di dare da mangiare a Phil e di portarlo dal veterinario



-         Aspetta. Come scusa? Come fate a sapere quello che c’è scritto? – dice un Hermione un po’ incuriosita

-         Si. C’è scritto semplicemente questo e lo sappiamo perché da bambini i nostri genitori ci insegnavano tante lingue, per il commercio, tra cui il russo – afferma Blaise con Draco che annuisce

-         Ok. Ma se questo è un codice e non significa quello che vuole far credere, ma altro… - continua Ginny

-         Secondo me, sei un po’ pazza e hai bisogno di qualche psicofarmaco o forse hai mangiato pesante ieri sera – finisce Draco

-         Prossima fermata: stazione centrale di Crocera – dice l’altoparlante

-         Dai ragazzi. Prepariamoci. – conclude definitamente Hermione















Arrivati a Crocera, i ragazzi vengono accolti da Margherita che li scorta subito in una casa stupenda dove passano tutto il giorno divertendosi come non mai.


























E come disse un vecchio saggio “L’abito non fa il monaco” ovvero MAI fare congetture su un biglietto prima di leggerlo e capirne il significato.